UNDER 16 CAMPIONATO 2018-’19
GIRONE REGIONALE
XIII GIORNATA 2 MARZO 2019
Fair play e doccia fredda
Rugby San Donato 1981- Ticinensis FTGI: 21 - 36 (14-26) – mete (3-6)
1’ TIC (M), 4’ Travaglino (M) Trivillin (tr), 6’ TIC (M e tr), 13’ TIC (M e tr), 20’ Danysenko (M) Bignami (tr), 28’ TIC (M e tr), 49’ TIC (M), 54’ TIC (M), 58’ Travaglino (M) Bignami (tr)
Formazione: (1) Lucchetti (2) Nava (3) Danysenko (4) Bignami S. (CAP) (5) Luilli (Dal Miglio) (6) Cocchi (7) Tavazzi (8) Travaglino S. (9) Trivillin (Malacart D.) (10) Ingram (11) Manganelli (La Guardia) (12) Dalbuono (13) Done (14) Murelli (Guerra) (15) Cuneo (V.CAP). A disposizione: Dal Miglio, Guerra, La Guardia, Malacart D.
Tecnici: Malacart J., Soldati
Man of the match: Stefano Travaglino che ha tenuto alto il morale della squadra ed è sempre presente in attacco e in difesa
Un’altra partita iniziata fuori tempo massimo per il ritardo degli ospiti e voluta giocare nel buon nome del fair play rugbystico ci porta dritti dritti a una doccia fredda nei primi minuti di gioco, con due mete subite, di quelle che fanno male, che non si possono regalare, seppur ad una compagine superiore sia fisicamente che tecnicamente.
Dopo l’allegra scampagnata della partita precedente ci si è trovati di fronte un avversario vero, un insieme di ottimi giocatori che formano una squadra di franchigia di buon livello, che però manifesta tutte le contraddizioni del rugby italico recente. Una scelta molto efficace al presente è triste sintomo di una situazione di scarsa salute del movimento dei club, e che , poiché in questo caso mette a rischio il futuro rugbystico di quattro di essi a cui siamo sinceramente solidali, non sembra una cura definitiva per il futuro del rugby italico.
Tornando alla partita, la cosa che ha sconcertato un po’ tutti è stata l’evidente mancanza di voglia di giocarsela che si leggeva nel comportamento dei sandonatesi e una mancata grinta agonistica che ha creato la differenza sul campo. Al break down la compagine casalinga andava sempre sotto. Ancora una volta di fronte ad una diga difensiva posta dagli avversari non si sono create valide alternative per saltare il muro. In questi frangenti è la confidenza del gioco al piede a mancarci ancora tanto e qualche liberazione in più dai nostri 22 ci avrebbe portato a giocare a ridosso della loro zona rossa che abbiamo dimostrato non essere inviolabile. Vero è che la formazione arancio-blu è molto giovane, e questi limiti non saranno così evidenti il prossimo anno, ma la carenza di atteggiamento andrà sicuramente gestita e risolta per il prossimo campionato.
Con lo sguardo rivolto al futuro la dichiarazione congiunta dei due tecnici "Non si possono regalare due mete e commettere ripetutamente gli stessi falli, che ci costano due ammonizioni. Aggiungiamo a questo la poca determinazione di parte della squadra. Se vogliamo competere per i primi posti, oltre che tecnicamente, dovremo crescere anche a livello agonistico e di disciplina”