News

  • Home
  • /
  • News
  • /
  • Il rugby al tempo del Coronavirus - La presenza del Club
« Torna indietro

Il rugby al tempo del Coronavirus - La presenza del Club

23 marzo 2020

Il rugby al tempo del Coronavirus

La presenza del Club

Il dibattito interno dello staff di Rugby San Donato 1981 sulla situazione Coronavirus e sulle nostre possibilità è stato continuo in questi giorni, e durante il weekend il presidente ha lanciato questo messaggio agli allenatori che segna l'inizio di attività strutturate a partire da questa stessa settimana.
  
"Buongiorno a tutti,

innanzitutto spero stiate tutti bene e che affrontiate con serenità questa forzata permanenza a casa. Per me è anche un periodo per riflettere sulle cose che contano veramente, sulle cose di cui possiamo fare a meno e su quelle a cui non siamo disposti a rinunciare. La libertà è certamente una di queste, ma - ora più che mai - in questo periodo di distanziamento sociale per il bene e la salute della comunità, comprendiamo che la nostra libertà, i nostri diritti finiscono quando iniziano quelli del prossimo. C’è purtroppo tanta gente - troppa - che non ce la fa. Sono i più deboli, i nostri anziani, i nostri genitori e nonni. E tanti altri potrebbero pagare se non riusciamo ad essere disciplinati, ad avere buon senso.
È il momento di tenere duro e ci vorrà ancora tempo prima che la situazione torni alla normalità e consoliamoci, c’è davvero di peggio. I racconti di guerra di mia madre - 87 anni - indelebili nella sua memoria, ma anche tante situazioni drammatiche attuali nel "sud del mondo”, mi fanno concludere che questa sia una passeggiata di salute con i supermercati pieni, le nostre case traboccanti di tecnologia, internet e i social che ci tengono vicini anche se distanziati. E intanto ci sono persone che devono continuare ad andare sul posto di lavoro, rischiando ogni giorno, chi più chi meno, per garantire i servizi essenziali. E qui il pensiero va in primis al personale sanitario.
Stare in casa non può e non deve quindi essere una scusa per abbandonarci all’ozio. Ne va della salute mentale e vale per noi e per tutte le persone che vivono con noi, di qualunque età. È questo anzi il momento per pensare fuori dagli schemi e inventarci modi diversi e creativi di svolgere diverse attività e in questo la tecnologia può aiutare. Le scuole si sono organizzate con lezioni scolastiche on-line e Youtube, ad esempio, trabocca di tutorial per tenerci in esercizio in casa.
Ecco, io penso che come club dovremmo continuare ad essere presenti per i nostri bambini, ragazzi e atleti, far sentire che anche in questo momento possono contare su di noi. Qualcosa di buono è stato già fatto, per i seniores e le giovanili, in particolare la U16 con gli allenamenti live organizzati dagli allenatori.
Credo che dobbiamo sviluppare ulteriormente queste idee e proporre attività in tutte le categorie. Può essere un incontro settimanale in diretta via Google Meet per un saluto e qualche utile esercizio (o gioco per i più piccoli), così come un programma di esercizi da svolgere con un momento di "verifica” e incoraggiamento.
Abbiamo le competenze per progettare e proporre contenuti interessanti, la tecnologia per condividerli, inoltre la rete è piena di risorse, alcune specifiche per il rugby. Alcuni esempi molto validi, corredati da schede e video esplicativi, sono stati condivisi da alcuni di voi nei giorni scorsi.
Invito tutti a una riflessione su questo punto, è il momento di ripartire. A breve organizzeremo un meeting (virtuale) per condividere idee e  progetti.
A presto
Massimo Fabbri"

Stasera stessa, lunedì 23 Marzo,  si terrà la riunione degli head coach su come estendere i "Virtual coach events" nelle forme più appropriate per le varie categorie ed età.
La società sta inoltre valutando i vari ambienti per la didattica e collaborazioni di Google (Hangout, Meet, Classroom)  da affiancare al sito , Teamapp e i gruppi Whatsapp.

E' tempo per tutti di fare esperienza con le piccole buone prassi delle video-riunioni con tanti partecipanti assicurandosi di avere una buona copertura Wifi , di trovare un ambiente silenzioso o silenziare il microfono quando non si parla, di parlare uno alla volta etc. 
Il rugby aveva un posto importante nella vita di tutti e l'epidemia ha rallentato e attenuato brutalmente ogni nostra attività non solo motoria, ma di relazione. Con questa iniziativa la società vuole recuperare se non la preparazione atletica o tecnica, l'esercizio dei legami e della vicinanza in ogni squadra e nel Club.
Questo sito utilizza la tecnologia 'cookies' per favorire la consultazione dei contenuti e l'erogazione dei servizi proposti dal sito.
Per prestare il consenso all'uso dei cookies su questo sito cliccare il bottone "OK".
Ti invitiamo a leggere la nostra policy.
OK