DECIMA GIORNATA
EDITORIALE
Un’altra bella domenica di rugby: ma il segreto è altrove!
Abbiamo allestito un’altra domenica al parco Mattei. Dalle 11.00 alle 18.00 il parco Mattei ha ritrovato presenze sportive positive e propositive. Si sa andare oltre in qualunque situazione ci venga proposta. Nonostante le condizioni ambientali difficili, date da un Parco che non è più gestito in modo organico e sotto una guida sportiva unica, fin dal sabato i ragazzi agli ordini di Pietro Boggioni hanno tracciato il campo che assume sempre meglio le caratteristiche di un campo rugbystico. Un altro esempio della capacità di questo Club di saper inventare delle capacità usando forze dei propri associati e dei propri giocatori. Questo caratterizza un Club che cresce su se stesso e che assorbe dall’esterno tutto quello che di positivo sa dare il mondo del rugby.
Ma la vera forza la stiamo esprimendo lontano dal campo verde. Una vera spinta propositiva e la capacità di essere Club la sta facendo in modo crescente e sempre più determinato la gestione della Tana di Spike che sta creando settimana, dopo settimana eventi e situazioni per affiatare gli elementi di questo Club.
Così i ragazzi cominciano a capire cosa vuol dire fare "team building” stando insieme e cominciando a vivere spazi e tempi comuni. Ogni occasione è buona per stare insieme e creare lo "spirito porcospino” che va oltre a tutto ciò che è rugby, lasciando lontano il più possibile quello che poco riguarda lo sport. Ai ragazzi basta una cena da preparare insieme, una pizzata o una griglia per fare comunità. Poi ci sono film e partite da vedere, momenti per discutere e sta già nascendo una redazione interna, tutta gestita dai ragazzi. Consolidata questa prima fase partirà lo "spazio compiti” che da gennaio sarà strutturato ed operativo. Attorno al silenzioso lavoro di Dario Pruonto e Francesca Riboni si sta consolidando un vero e proprio staff di ragazzi pronti a far decollare questo luogo che aiuterà a declinare il rugby in ogni sua forma.
Adesso ci rivolgiamo a tutti quelli che hanno voglia di dare il proprio contributo per far funzionare questa sede: basta avere il coraggio di aiutare a crescere i nostri ragazzi in modo discreto, dando spazio e senza sottrarre loro margini di indipendenza. Loro devo adolescere, che significa crescere provando ad essere adulti. Noi li dobbiamo solo aiutare con una presenza discreta, portando un dolce, con una carezza o un robusto richiamo.
Come tutte le sfide che abbiamo proposto, anche questa sembra difficile da raggiungere, ma nessuno di noi avrebbe pensato sette anni fa di vedere 15 metri di pali da rugby nel parco Mattei. Lo sappiamo il nostro "mestiere” è #andareoltre!!!