08 febbraio 2014
US DELEBIO – RUGBY METANOPOLI A.S.D.: (0-24) 5-36(mete 6-1)
PT: squeri (n.t Brozzi) – ceruti (tr. Brozzi) - squeri (n.t Brozzi) - ceruti (tr. Brozzi).ST: delebio 5 (n.t.) – osti (tr. Brozzi)- figundio (n.t Brozzi)Giornata plumbea e fredda a Sorico. Neve bassa nelle montagne che cingono a corona il lago e campo fangoso in riva all’Adda, dove diventa lago.La squadra di Metanopoli è solidissima e pur subendo la predominanza territoriale di un Delebio superiore nel raggruppamento chiuso e con un gioco di avanti efficace e rabbioso, placca in modo spietato e spegne sul nascere qualunque iniziativa dei valtellinesi. Poi dalla prestazione maiuscola del collettivo escono le quattro magie che affossano già nel primo tempo le velleità del Delebio. Squeri e Ceruti con "uno-due” di precisione chirurgica annichiliscono la difesa valtellinese e alla prima meta di Squeri, ribatte, al successivo calcio di riavvio del gioco, un’azione "imperiale” di capitan Ceruti che siede tutto il quindici delebino. Segue ancora una identica sequenza di mete con gli stessi autori che mandano negli spogliatoi i Porcospini con partita in tasca e bonus conquistato.
Per qualunque squadra sarebbe stato buio totale, ma il Delebio non si scompone, e complice il rosso diretto a Tundo per quei falli che piacerebbe non vedere mai, macina ancora gioco e pressione territoriale. All’inizio del secondo tempo alza bandiera bianca Noè, che da subito si procura una ferita netta sul fondo accidentato del campo di Sorico, ma resta in campo. 5 punti di sutura e il sangue perso durante un tempo fanno capire che qualcuno non ha visto correttamente la partita e il clima esasperato del gioco forse andrebbe anche interpretato con decisioni corrette e tempestive e non con cartellini alzati in modo perentorio quanto inutile.Alla fine un grande esame di maturità ha avuto compimento sul campo di Sorico. Chiamati a gestire la partita da primi della classe i Porcospini hanno gestito i tempi e dettato il ritmo. E la compagine con cui si sono misurati era di tutto rispetto con una trasferta classificata ad alto rischio fin da tempi non sospetti. Al quindici di Fossati-Bivacqua si chiede una grande maturità e la capacità di giocare da squadra di vertice, con una grande umiltà di atteggiamento che esalta le virtù indubbie di questa squadra. A Sorico sotto questo aspetto c’è stata una bella prova. Men of the match: Luca Osti e Fabio Oleari, ma dal campo escono tutti segnati, perché la battaglia è stata durissima.
Bravi tutti e bravissimi alcuni!!!!