09 aprile 2017
U12 – Raggruppamento Lodi
9 Aprile 2017
Giocatori: Abbatecola, Aru, Barbieri, Belgio, Bensi, Borsotti, Canella, Capelli, Carrara, Cauchi, Colombani, Fasciano, Facchini, Galazzi, Gesti, Guarnieri, Lodigiani, Longo, Mazzoleni, Nuzzolo, Pileggi, Principato, Scalisi, Sciancalepore, Sebastio, Siddi, Trentarossi, Trovato
Società partecipanti - sfidanti: Rugby Lodi, Rugby Metanopoli, Saints, Treviglio
Ancora freschi del torneo a Noceto, i giovani Porcospini scendono in campo con i consueti altissimi numeri, a comporre due formazioni complete con riserve, una in maglia arancio nera l’altra in veste lodigiana, che inizia piano piano a prendere il volo da sola. Per quanto riguarda la squadra arancio nera c’è poco da dire. Sia la mentalità che il gioco sono quelli vincenti. Non c’è confronto in nessuna delle tre sfide dove gli Spike U12 distanziano di 8/10 mete le squadre avversarie.
Non saremo sicuramente a un torneo nazionale come quello da poco affrontato, ma il gioco che fanno i porcospini è di un altro livello. Sostegni sempre presenti, placcaggi avanzanti, offload, prestanza atletica, tutte le carte in regola per essere una vera e propria squadra di rugby. Ma forse è il momento di soffermarsi su un piccolo dettaglio troppo spesso ignorato. La cosa migliore che i ragazzi hanno imparato a fare è credere in se stessi. Capire che il duro lavoro non serve solo a sudare, ma a crescere come squadra e come singolo.
"Ci sono momenti in cui realizzi alcune cose. Riesci a focalizzare bene in mente e materialmente il lavoro fatto fino a quel momento. Il raggruppamento a Lodi è stato uno di quei momenti. Troppo spesso si mettono pressioni e si caricano i propri figli verso obiettivi difficili, perché NOI adulti crediamo che possono farcela. Mai nessuno però spiega ai nostri figli che sono LORO che devono crederci. Sono LORO che devono aver voglia di vincere, giocare e divertirsi. Sono LORO che devono credere in se stessi, perché se lo facciamo SOLO NOI, LORO non ce la possono fare” - a fine giornata è il responsabile di categoria Dario Pruonto a tracciare un bilancio che comincia ad assumere anche il contorno di una riflessione di fine annata rugbystica. Non era un’annata facile da gestire, ma i risultati non sono mancati.