27 ottobre 2013
La trasferta più lunga di tutto il campionato la si archivia con una vittoria e con il bonus. Questo è il dato da salvare e di certo non è poco, ma questa squadra oltre a vincere deve convincere e questo non è accaduto. Senza le prodezze personali di capitan Ceruti la partita avrebbe avuto un decorso decisamente diverso. I giocatori arancioneri sono annichiliti nei primi 12’ nonostante un predominio territoriale e l’ennesima meta di Brozzi, mai così "uomo nel proprio ruolo”. Una squadra entrata contratta, complice le tre ore di pullman, intimidita da un comportamento poco civile della compagine avversaria, si distende nel gioco solo affidandosi alle capacità del singolo. Nulla di più errato nel gioco del rugby. Per 2 ammonizioni ci troviamo a giocare in 14 per ben 20’. Le singole fasi di gioco, touche e mischia, sono inizialmente disastrose, poi col passare del tempo, soprattutto in touche si ritrova il sorriso. Non giova in questa fase di gioco il rimescolare di continuo le carte ed è bene che si trovi una continuità nelle singole competenze. Nell’handling si trovano ancora spesso errori sia di tecnica di passaggio, sia di posizionamento con una linea che spesso si trova piatta al momento dell’attacco e affida la profondità ai momenti di gloria dei singoli. Quando però si distende è una linea che sa far male. Bravi tutti nel non reagire alle provocazioni, e nel focalizzare sul gioco la rabbia che monta per le scorrettezze più che altro verbali ricevute. Alla fine si guarda avanti con il solito sorriso, e non è poco.