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Cosa mi porto a casa dalla trasferta di Losanna?

12 giugno 2013

Cosa mi porto a casa dalla trasferta di Losanna?

Questa domanda l'abbiamo fatta nella video intervista a quasi tutti i ragazzi sul pullman mentre rientravamo ieri sera.Vorrei rispondere anche io, come il piu' vecchio in campo.Da Losanna porto a casa due o tre belle certezze, vorrei provare a raccontarvele.Mi porto a casa la certezza che stiamo lavorando bene, il presidente , giustamente vede sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma io credo che il lavoro dei soci,dei consiglieri, degli allenatori, e di tutti quelli che ci stanno dando una mano , stia incominciando a farsi vedere.

 

La trasferta di Genova e questa di Losanna, solamente un paio di anni fa erano un'utopia, un sogno di pochi visionari, molti di noi , tra cui il sottoscritto pensavano molto piu' in piccolo, una squadra di rugby, una realta' locale, un divertimento per pochi intimi, una voglia di alcuni di noi da soddisfare. E invece in pochi anni siamo una societa' seria, una societa' vera, certo all'interno abbiamo le nostre discussioni, ma poi riusciamo a far divertire e a far giocare decine e decine di ragazzi e a farci rispettare e apprezzare su tutti i campi dove siamo stati.

 

 

La seconda certezza e' che abbiamo un bel gruppo di ragazzi, uno per uno sono splendidi e ne ho avuto la conferma in questi due giorni che ho vissuto al loro fianco.
Sono bravi ragazzi, su questo i genitori devono andarne fieri, loro hanno insegnato bene ai loro figli e noi stiamo facendo altrettanto. Stiamo insegnando i veri valori che il rugby ti passa, l'educazione , il rispetto, il valore del gruppo, non inteso come branco, ma come vero gruppo, un vero spirito di squadra, il darsi una mano e aiutarsi l'uno con l'altro. Il sapere e la consapevolezza che ogni metro che si guadagna sul campo e' frutto di lavoro, di sudore, di sacrificio e si puo' ottenere solo con l'aiuto dei tuoi compagni. Una volta potrai riuscire a fare tutto da solo, ma tutte le altre volte otterrai il risultato solo con il sostegno dei tuoi compagni.

Rispetto delle regole, rispetto degli avversari, rispetto dell'arbitro, tutte cose con cui dovrai scontrarti ogni giorno della tua vita, cose su cui tutto il nostro staff insiste ad ogni occasione.

 

E per non farla troppo lunga, mi porto a casa un sentimento mio intimo, che pero' vorrei rendere pubblico. Con i grandi della trasferta, tranne che con Giovanni , piacevolissima scoperta di questi ultimi 4 anni ,ho passato la mia giovinezza, la mia adolescenza , il mio diventare grande, ho giocato a rugby dai 14 anni fino ai 30 e adesso a distanza di oltre ventanni , i due Marco e Lorenzo sono ancora li, al mio fianco, a condividere i piaceri e i sacrifici di questa attivita'. Lorenzo e' mio amico , con la A maiuscola da 40 anni, una vita, e anche se per qualche anno ci siamo persi e ognuno a fatto la propria vita e le proprie scelte, quando ci siamo ritrovati e' stato come se ci fossimo visti la sera prima. Ci consideriamo fratelli e questo e' l' augurio e la speranza che voglio lasciare a tutti i ragazzi che ieri sera erano sul pullman con noi, vorrei tanto che fra 40 anni tutti voi siate ancora amici e fratelli come lo siamo noi e che magari state ancora portando avanti il nostro sogno: fare grandi i Porcospini.


ciao
Alberto
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