SETTIMA GIORNATA 2015-’16 - EDITORIALE

Adesso sembra tutto semplice …

Vinciamo, sorridiamo, stringiamo le mani, guardiamo gli sguardi attoniti di chi è sempre stato abituato a passeggiare nei campi di provincia. Noi dobbiamo avere coraggio. Adesso, quando sembra tutto semplice. Sotto il profilo sportivo non abbiamo ancora fatto niente …….. Certo non è facile andare in campo con le doppie squadre dall’under 6 all’under 12. Essere competitivi, e diciamolo vincenti, nelle categorie del rugby giovanile. Ma non abbiamo ancora fatto niente: il rugby è consolidamento, è radicamento, è affermazione dei propri ideali e dei propri stili di vita. In questo dobbiamo fare ancora moltissimo. E per giunta dobbiamo ancora essere veramente vincenti in quelle categorie dove questo è importante, dove diventa difficile persino esserci. Siamo all’inizio e dobbiamo avere l’umiltà di capire che c'è ancora una strada lunghissima per arrivare a essere un Club. Adesso bisogna avere il coraggio di aprire, di essere coinvolgenti e non esclusivi, di recuperare le mille risorse che nascondiamo persino all’interno dei nostri associati. Dobbiamo creare quel vero corpo di un Club che si fa tutti i giorni con piccole fatiche quotidiane per diventare grandi. Il disegno, per quanto bello è solo abbozzato: "noi siamo il sogno” aveva scritto il mio fratellone Alberto una delle prime volte che ci siamo riuniti. Bene, ora il sogno è ancora in bianco e nero, ma noi possiamo sognare a colori. L’arancio e il nero sono colori bellissimi, non ci fermiamo qui. Ci siamo regalati un bellissimo, vincente, weekend sportivo per il sesto compleanno di Spike, e l'ultimo weekend di Novembre vediamoci alla festa, per condividere cosa continuare a sognare!!!

Bravi a tutti quelli che ci sono stati. Bravi a quelli che ritornano e a quelli che torneranno ad essere Porcospini!!! Vi aspettiamo e sarà la solita bellissima festa. Si festeggiano i 6 anni di Spike e le bellissime realtà sportive che abbiamo messo assieme dai "nanetti” dell’under 6 ai "legionari” diciottenni della "Prima Legio”.

Lorenzo Noè